Nella mia vita non ho seguito solo una dieta.
Ne ho seguite decine: da quelle fai da te, dal medico della ASL che mi mollò un foglio prestampato senza preoccuparsi di darmi qualsiasi spiegazione, dalla Ducan, iperproteiche, il minestrone... Si ho anche incontrato dietologhe e nutrizioniste competenti che mi hanno davvero aiutata...
Anche se è la mia golosità a non aiutare me!
Comunque una cosa che ho sempre un po' detestato è che ogni volta mi veniva fornito un elenco di ingredienti con delle quantità ma senza un vero senso e io dovevo raccapezzarmi a preparare delle ricette.
Ok potevo mangiare spinaci, ricotta e uova... ma se li assemblavo in tortelli ripieni sarebbe andato bene lo stesso?
E riguardo alle quantità? spesso mi sono ritrovata con cibi confezionati che erano 20 o 30 grammi in più del dovuto... cosa dovevo farci? buttarlo? sprecarlo?
Insomma questa cosa mi ha sempre irritata.
Di necessità virtù
Quando sono andata a vivere da sola, oltre al regime alimentare, ci sono state da gestire
- la spesa
- i soldi
- le preparazioni
- la cucina
ma anche
- la mia voglia di cucinare
- la mia NON voglia di cucinare
- il lavoro
- i ritardi
- i capricci del marito
insomma, tutto normale direte voi!
Ora si, lo posso dire pure io, ma all'inizio la cosa mi faceva uscire pazza.
Come fare a conciliare tutto e non essere incatenata ai fornelli?
La risposta sta ovviamente nell'organizzazione e no, non ci sono arrivata tutto in una volta, ma ho fatto di necessità virtù.
Già perchè come per tutte quelle attività che mi interessano relativamente (o non mi interessano proprio, come pulire, fare il bucato e stirare) il mio motto è e rimane minima spesa (di energie) massima resa!
(e massima libertà, ovviamente!)
Coniugare un pasto sano secondo il piano della mia dietista ma il più velocemente ed efficacemente possibile.
Solo a quel punto mi sono accorta che quello che pensavo fosse un supplizio era una cosa divertente e rilassante, proprio perchè non la vedo più con l'ansia del "e stasera cosa cucino?" ma piuttosto come "Ok posso rilassarmi cucinando qualcosa di veloce e delizioso!" e quindi ho iniziato a dilettarmi in corsi di cucina, panificazione ogni settimana, pasta sfoglia tirata a mattarello...
Insomma è davvero diventato un divertimento!
Cinque (tipiche) obiezioni!
Quando parlo di organizzazione dei pasti ci sono sempre diverse obiezioni che mi vengono fatte e alcune a mio parere denotano più una resistenza ad una nuova abitudine che un vero problema
- ma come posso decidere di cosa avrò voglia tra una settimana? Semplicemente non puoi saperlo, ma in generale lasciarsi prendere dalla voglia del momento (che spesso è anche dettata dalla noia, dalla golosità, dal nervoso, dalla tristezza... tutte cose che con l'alimentazione non c'entrano nulla!) non è mai una bella idea. Se ti viene una voglia o un'idea segnala direttamente nel plan della settimana prossima!
- e se ho già cucinato e decido di uscire? la mia risposta è una contro domanda: davvero avete tutti questi inviti senza preavviso durante la settimana?? beh beate voi, perchè a me capita davvero di rado!!! Comunque se succede, non preoccupatevi, congelate e riciclate!
- e le cose golose che non rientrano nel mio regime alimentare? beh li bisogna un po' guardarsi allo specchio ed essere sincere con se stesse: voglio mantenere il regime alimentare? allora posso fare a meno di acquistare cose che non devo. Me ne frego? basta poi non lamentarsi e non addurre scuse.
- e se i bambini (o il partner) non vuole ciò che ho preparato? coinvolgete nell'organizzazione del meal plan anche loro e responsabilizzateli. Se non hanno voglia di partecipare alla creazione del piano pasti settimanale si prendono quello che c'è
- e se arrivo troppo tardi per cucinare (o non ne ho voglia)? fermatevi in una rosticceria o fatevi portare la cena a casa. Nessuno muore se per una sera si mangia take away!