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Un fiume di concentrazione!

Come abbiamo visto nel precedente articolo riguardo l'attenzione (leggilo QUI ) la nostra mente è distraibile per un motivo leggermente ancestrale: mantenere un alto livello di ascolto dell'ambiente circostante in modo da salvaguardare noi stessi.

 

No, non potete usare questa frase come alibi con la prof perchè non avete studiato, nè tanto meno con il vostro capo perchè non avete terminato il lavoro che vi aveva assegnato!

Dovete invece prenderne coscienza e attuare delle strategie di intervento per aumentare la concentrazione e diminuire le possibilità di deviazione della mente.

 

In generale possiamo dire che la distrazione è la fuga che la nostra mente attua da una realtà insoddisfacente (per vari motivi che vederemo in seguito)

 

I motivi di distrazione (li chiameremo trigger, grilletto, ovvero ciò che fa scattare qualcosa in questo caso la distrazione) possono essere sia interni che esterni (ovvero da fonti terze, esempio classico, le notifiche del cellulare, ma di questo parleremo approfonditamente la settimana prossima!)

 

Oggi ci dedicheremo al lavoro che possiamo fare sui trigger interni, ovvero quelle attività della nostra mente che prevalgono sulla concentrazione, e che possiamo/dobbiamo ribaltare.

Il Flow Channel

Se siete degli appassionati di videogiochi, o se subite un compagno o un figlio che li adorano, sapete che ci sono alcuni videogiochi che catturano completamente l'attenzione della persona fino quasi a farle perdere il contatto con la realtà. 

 

I videogiochi migliori sfruttano in maniera potente la Teoria del Flow ovvero il canale del flusso di concentrazione che si sviluppa dosando bene la sfida e l'abilità.

 

Lo spiega molto bene il diagramma qui a lato:

  • sulle ordinate abbiamo la sfida (challenge) ovvero la difficoltà del lavoro/gioco/studio che mi appresto a fare
  • sulle ascisse abbiamo l'abilità (skills) ovvero la mia competenza in quel determinato settore/gioco
  • una sfida troppo alta in presenza di poche abilità (punto 1) genererà in mè molta ansia e frustrazione perchè non sarò in grado di andare avanti
  • dall'altro lato una sfida troppo bassa in presenza di molta competenza (punto 2) genererà in mè la noia, sarà per me un compito banale
  • se invece il compito (o il gioco) all'aumentare della mia competenza fa corrispondere un aumento della sfida, questo genererà in me una sempre maggiore voglia di mettermi alla prova e di superare me stesso. (punto 3)

Esattamente quello che accade nei videogiochi.

E' quindi abbastanza intuitivo che la mia concentrazione, se parliamo di studio o di mansioni da svolgere sarà facilmente persa se mi annoio (troppo facile) o se sarà ansioso (troppo difficile.

Cercate quindi di bilanciare un aumento della difficoltà mano a mano che acquisite competenza, e verrete letteralmente catturati da ciò che dovete fare!

 

Altri motivi per cui perdiamo la concentrazione sono la troppa accessibilità della distrazione (ho il telefono vicino, lo controllo più facilmente) oppure la mancanza di metacognizione (ovvero la non percezione delle nostre reali capacità: pensate per esempio a chi guida e nel frattempo manda messaggi, senza rendersi conto la possibilità di incidente aumenta del 23% perchè non siamo sufficientemente concentrati)

Strategie

1) Prova a focalizzarti sul sentimento che provi un attimo prima di mancare la concentrazione e annotalo su un quadernetto. Ti renderai conto di cosa scatena la distrazione.

 

Esempio: mandi al diavolo il documento che stai scrivendo e controlli Facebook.

Sentimento: frustrazione perchè troppo complesso

 

Esempio: ti rendi conto che stai fissando la finestra invece del libro su cui stai studiando da 5 ore.

Sentimento: stanchezza dovuta ad un sovraccarico senza pause

 

 

2) Prova a variare il "come lo fai" giocando o sfidando te stesso e prova a catturare la tua attenzione

 

Esempio: penso di impiegare mezz'ora per dare la polvere in salotto... vediamo se riesco a stare concentrata e a farlo in 20... (e la volta successiva, vediamo se lo faccio in 15!)

 

 

3) Crea una timeboxing ovvero uno schema preciso delle tue attività per sapere sempre se sei "in orario" e stai rispettando i tempi che ti sei dato o se sei in ritardo. Si possono (anzi si devono!) mettere nella timeboxing anche i momenti liberi, in modo da essere sicuri di programmare delle pause e del tempo per se stessi!

 

Se vuoi creare la tua timeboxing contattami e la costruiremo insieme!