Nel corso di questi anni ci sono state diverse persone che mi hanno chiamata facendomi una domanda ben precisa:
"mi piacerebbe che tu ti recassi da..." e qui veniva citata una figura terza quale mamma/ sorella/ nonna/ amica ecc.
La mia risposta in questi casi è sempre fondamentalmente la stessa "certamente, ma (mamma/ sorella/ nonna/ amica) è d'accordo? sa che le vuoi fare questo regalo? te lo ha chiesto espressamente?"
A queste mie obiezioni dall'altra parte cala immancabilmente il gelo, viene balbettato qualcosa del tipo "ma io pensavo che potessi riordinare un po'..." mi vengono date delle motivazioni inoppugnabili che vanno a rimarcare la validità della richiesta "sai, è davvero disordinata, non butta nulla!" e infine ci si saluta con un impegno "ok, allora gliene parlo e poi ti richiamo!"
SPOILER: nessuno, non sto scherzando! N E S S U N O ha mai richiamato!
Il motivo è molto semplice in realtà: la persona destinataria del fantomatico regalo non ha nessunissima intenzione di riordinare casa propria, non vuole fare decluttering e tantomeno vuole che una estranea metta le mani nella propria roba.
E questo non perchè non ce ne sia bisogno (spesso ce ne sarebbe taaaanto bisogno!) ma piuttosto perchè non ne sente l'esigenza, non pensa di avere un problema o non lo considera tale.
La sua casa va bene così com'è con buona pace dell'opinione di parenti e amici.
Potremmo paragonare la questione al mettersi a dieta: penso che a nessuno di noi verrebbe in mente di regalare una seduta da un dietologo ad un parente/ amico (il sottotitolo sarebbe "sei grasso!" o "sei troppo magro!") perchè nessuno può seguire un regime alimentare se non spinto da una motivazione molto forte.
Lo stesso sono la riorganizzazione e il riordino: fanno parte di un processo di cambiamento di stile di vita che deve necessariamente venire da dentro ognuno di noi, se forzato esternamente non funziona.
Prima di tutto: la struttura!
Questa premessa era necessaria in quanto la cliente del primo lavoro di riorganizzazione del 2023 è proprio la destinataria di un regalo! Ebbene si, si può fare, ma il processo è stato lungo:
- sono stata contattata in agosto 2022 per informazioni
- ho effettuato un sopralluogo dove ho avuto modo di parlare con la destinataria del regalo perchè volevo essere davvero sicura che fosse favorevole
- ho svolto la consulenza (riorganizzazione armadio) ad inizio gennaio 2023
Tra il sopralluogo e la consulenza vera e propria ho notato un cambiamento della cliente: se prima la vedevo titubante, al momento opportuno l'ho vista decisamente più convinta e decisa, consapevole che la consulenza le avrebbe portato maggiore benessere, serenità, oltre che un radicale miglioramento del suo stile di vita.
Durante il sopralluogo la cosa che mi era più saltata all'occhio era l'insufficienza dell'armadio presente (un due ante, troppo piccolo per la quantità di vestiti e accessori presenti) che veniva integrato da un armadio 3 ante in un disimpegno, una rella stipata di abiti su grucce e un numero imprecisato di scatole tutto intorno.
Il primo passo è stato quindi quello di consigliare l'acquisto di un armadio su misura che potesse contenere tutto il guardaroba; ho anche invitato la cliente a riflettere sulle sue preferenze di gestione dei vestiti: appesi o piegati? a seconda della risposta avrebbe dovuto chiedere all'arredatore di privilegiare ampi spazi per appendere o mensole e cassetti dove riporre cose ripiegate.
Per permettere ai montatori di smontare il vecchio armadio e montare il nuovo, la cliente ha dovuto ovviamente svuotare completamente la stanza e spostare tutti i vestiti altrove (in salotto nella fattispecie).
Per creare il minor disagio possibile alla destinataria del regalo ho raccomandato che mi avvertissero tempestivamente sulla data di montaggio del nuovo armadio in modo che il giorno successivo, io potessi recarmi presso l'abitazione e sistemare tutto rendendo le stanze di nuovo abitabili immediatamente.
La consulenza
Come sempre in questo tipo di consulenze, con la collaborazione della cliente abbiamo effettuato prima di tutto un discreto decluttering e solo successivamente la riorganizzazione, procedendo per tipologia di vestito:
- abiti estivi e invernali (in due ante separate)
- camicie
- bluse
- pantaloni
- gonne
- maglioni
- cardigan
- t-shirt
- indumenti sportivi
- indumenti per la notte
- calze
- intimo
- scarpe
- capi spalla
- accessori (borse, sciarpe, berretti, cinture...)
Già che avevamo un armadio nuovo ho fatto presente alla cliente che fosse opportuno inserire grucce tutte uguali: è vero, è un piccolo investimento ma come si suol dire fatto 30 facciamo 31 e rendiamo questo armadio davvero perfetto.
Mentre lavoravamo, ho inserito alcuni cestini e contenitori, in numero ridotto, in quanto non ho ritenuto ce ne fosse particolare bisogno. Li ho inseriti qui e e la dove ritenevo che la cliente sarebbe stata aiutata dal contenitore (o dal divisorio) nel mantenimento futuro dell'organizzazione.
Lo scoglio più duro: il decluttering
L'operazione più difficile per la cliente è stato il decluttering, se da un lato era certamente propensa nel vedere finalmente organizzato il suo armadio, non lo era altrettanto nel liberarsi di quando non necessario.
Non era pronta a questo passo e la terrorizzava particolarmente già al momento del sopralluogo; basti pensare che ha insistito nel conservare "perchè se dovessi recarmi in ospedale sarebbero utili" (!!) ben undici (11, UN-DI-CI) camicie da notte, pur riconoscendo di non indossarle mai perchè scomode!
La cosa che la disturbava più di tutto, era il rinunciare ad una serie di capi totalmente non adatti alla sua attuale fisicità ma considerati belli e ancora portabili.
Abbiamo raggiunto il compromesso di conservare una parte di questi capi (soprattutto un congruo numero di jeans) in alcune scatole ben etichettate (ma riposte in scaffali alti, fuori portata) in attesa di recuperare la forma fisica.
Per esperienza, posso dire con certezza, che il recupero della forma fisica (leggi: dimagrimento) deve avere necessariamente una motivazione radicata e molto forte, e una importante
autodisciplina: la motivazione di rientrare in un paio di jeans non è sufficiente.
Come Professional Organizer, non sarò certo io a violare la proprietà privata, quindi ritengo accettabile il compromesso raggiunto che ha comunque reso possibile un cambiamento davvero importate
e molto apprezzato dalla cliente che alla fine ha dichiarato: "questa è davvero un'altra vita!"
Lista della spesa: cosa ho utilizzato?
...ma ho anche fatto un riciclo divertente: ho usato una scatola da stivali per contenere una serie di ciabattine e infradito!
NB: i link Amazon sono affiliati ovvero riconoscono una piccolissima
percentuale alla sottoscritta pagata da Amazon stessa.
Per l'acquirente il prezzo e gli eventuali sconti rimangono invariati