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Griglia delle priorità: un metodo per districare le tue giornate

In un mondo perfetto ogni attività della vita (dal lavoro alle pulizie domestiche, dalla cura della nostra persona alle relazioni interpersonali) avrebbero ognuna il giusto tempo dedicato.

E invece sappiamo che no, non succede mai così!

 

O meglio, a volte riusciamo ad incastrare tutto, altre volte anche le più abili di noi nella gestione di scadenze e to-do-list vanno nel pallone. Io per prima eh, non credere che non mi succeda!

 

In questi casi scatta il "nostro" vecchio mantra ovvero fatto è meglio che perfetto che va sempre benissimo ma non deve diventare un alibi per non impegnarsi. E' verissimo che nei momenti "di crisi" essere veloci a smarcare cose da fare dalla nostra to-do-list è essenziale, ma questo non vuol dire che le cose devono essere fatte male o un tanto al chilo.

 

Dirci che fatto è meglio che perfetto è un modo per uscire da un impasse di produttività che sta tra il non finisco mai perchè se non è perfetto non mollo e il non inizio nemmeno perchè so che il lavoro non sarà mai perfetto quindi inutile buttarci energie.

Il primo caso di solito capita nel lavoro, quando ci impegniamo in certi documenti importantissimi, il secondo capita con le pulizie di casa.

 

Ciò che deve essere fatto va fatto. Punto. Non perfettamente ma nel migliore dei modi possibili, impiegando il 100% delle nostre energie.

 

Recentemente ho letto il libro della terapeuta americana KC Davis Tenere la casa in ordine anche quando la tua vita è in disordine (è un libro molto interessante e ti consiglio di leggerlo, lo puoi acquistare su Amazon e su IBS) e quello che ti propongo di fare è proposto proprio in questo libro. Serve per superare i momenti di difficoltà fermandoti e schematizzando ciò che dovresti fare in base

  • allo sforzo che devi impiegare (fatica, impegno, tempo...)
  • e all'impatto sulla tua vita (benessere che ti porta, crescita personale, introiti monetari, ecc)

Ma andiamo con ordine.

In passato abbiamo parlato di liste di cose da fare e di come assegnare le priorità alle cose scritte.

 

Molte persone mi chiedono "ok ma come faccio a definire cosa è prioritario e cosa no?".

Purtroppo non ti posso dare una risposta univoca e certa perchè ognuno di noi ha una scala di priorità diversa da quella del nostro vicino. Ma non solo, molto spesso le tue priorità di oggi non saranno quelle di domani e non sono quelle di ieri, perchè ogni giorno è diverso (altrimenti non avremmo un costante percorso ad ostacoli da percorrere, ti pare?)

 

Posso essermi programmata al secondo la giornata di domani stabilendo orari e cose da fare, ma...

se la macchina non parte...

se il cliente ha una emergenza...

se a mio figlio scoppia la febbre...

tutto si scombina e la mia organizzazione perfetta va a farsi benedire!

 

Classificare le attività secondo sforzo e impatto invece sono due "valori" universali che ognuna può interpretare secondo le proprie inclinazioni e attitudini, ma anche di volta in volta a seconda della giornata che stiamo attraversando.

 

Vediamo alcuni esempi:

  • lavarmi (doccia & capelli) ha sicuramente pochissimo sforzo anzi è un momento piacevole e ha un altissimo impatto che mi rigenera e mi fa sentire meglio
  • ma se decido di farmi i boccoli probabilmente lo sforzo passerà ad essere altissimo (perchè sono molto imbranata e perderei un sacco di tempo) con un impatto effettivo molto basso in quanto sarebbe solo un capriccio estetico 

a seconda di quante energie e quanto tempo ho, deciderò se farlo o meno.

  • cucinare per me non è mai uno sforzo (ma per altri si) e l'impatto è ovviamente alto
  • pulire il bagno per me è sforzo altissimo e impatto medio perchè cerco sempre di pulire al bisogno quindi il bagno non è mai effettivamente sporco
  • fare la lavatrice avrà un basso sforzo perchè la devo solo caricare e fa tutto lei ma ha un alto impatto per l'igiene della famiglia
  • piegare e stendere per tante persone ha uno sforzo superiore e un impatto così così
  • stirare per moltissimi ha un impatto bassissimo e un altissimo sforzo

Nel mio caso di solito per me stirare non è un grande sforzo, anzi mi rilassa perchè nel mentre guardo un film ed è un "lavoro" meccanico che mi aiuta a liberare la mente, ma se sono molto stanca e non so da che parte voltarmi con il lavoro (quello è ovviamente sempre prioritario) deciderò probabilmente di non stirare e conserverò le mie energie (il mio sforzo) a beneficio di altre attività più importanti.

Come dicevo prima, di volta in volta le attività possono essere classificate in modo diverso e possono essere/non essere priorità.

 

Una cosa che mi raccomando è di non sentirti minimamente in colpa nel fare questo genere di classificazioni: ti assicuro che se per una volta decido di non stirare io non mi sento in colpa nemmeno un po!!

 

Il senso di colpa è (quasi) sempre figlio delle convenzioni sociali quelle per cui la casa deve essere sempre uno specchio, il bucato sempre come fosse uscito dalla tintoria, noi sempre in ordine con la piega perfetta.

La realtà è che dipende da cosa dobbiamo fare nel resto della giornata!

 

Intendiamoci: la mia filosofia è e rimane che la cosa migliore, (soprattutto per quanto riguarda le pulizie) è il fare un pochino tutti i giorni evitando di arrivare a livelli di sporco indecenti e condannate a maratone da esaurimento, ma è oggettivo che a volte anche 3 minuti per passare un panno su un lavandino non ci sono. 

Io che sto male, o mio figlio che ha qualche necessità, il lavoro che fa impazzire.... possono esserci miliardi di ragioni, non abbiamo bisogno di giustificarci, e in caso di necessità "darla su" va bene!!

 

Puoi usare questo metodo per tutto: il lavoro, la casa, le relazioni, la vita privata.

La vita è fatta interamente di attività che vogliono uno sforzo e hanno un impatto!

 

Quindi ecco: qui sotto trovi uno schema in bianco che puoi scaricare, stampare e usare per i momenti di crisi in cui devi dipanare la matassa. Posizionare le tue attività sullo schema di aiuterà a schiarirti le idee! 

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