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Cambio armadio, cambio vita

Può una tredicenne fare decluttering, riorganizzare e tenere in ordine il suo armadio tutto da sola?

La risposta è assolutamente si!

 

Il problema principale per i bambini /ragazzi è acquisire la consapevolezza della propria volontà, sdoganandosi da ciò che gli è stato insegnato /inculcato dalla famiglia.

 

In generale se la mamma o il papà insegnano al bambino che non si butta "perchè non si sa mai!" crescendo sarà sempre restio a liberarsi del superfluo. Allo stesso modo se al bambino vengono dette frasi che in qualche modo lo "ricattano moralmente" come Se lo butti la nonna piange oppure Lo devi indossare perchè te lo ha regalato la zia imparerà ad associare l'oggetto ai sentimenti della persona e si sentirà obbligato a mettere da parte il proprio gusto, reprimere le proprie preferenze e sottostare alle abitudini di qualcun'altro.

 

E questo non va bene.

La situazione iniziale

Una famiglia numerosa, una mamma molto impegnata tra casa, impegni, commissioni e altri due bambini di cui uno molto piccolo, la figlia adolescente più grande a cui viene richiesto di "arrangiarsi" nel sistemarsi le proprie cose, ma senza averle mai insegnato come o, come succede nella stragrande maggioranza delle famiglie il riordino è un dato di fatto.

Si fa così perchè si è sempre fatto così. Punto. 

 

La ragazzina però non riesce a tenere in ordine come la mamma vorrebbe e i motivi sono evidenti:

  • nell'armadio c'è troppa roba, troppo stipata, non c'è posto per sistemare nulla
  • i capi sono buttati più che riposti (canottiere tra le magliette, leggins tra  le calze...) 
  • nulla ha davvero una collocazione precise e ragionata
  • alcuni spazi sono mal assortiti (scaffali troppo alti, spazio sprecato, cassetti troppo profondi...)
  • nessuno ha mai davvero spiegato alla ragazzina come piegare, come tenere ordinate le proprie cose, come pensare il tutto

L'intervento

Innanzitutto ho chiesto alla madre di non intervenire in alcun modo, avrei lavorato esclusivamente con la ragazza.

Avrebbe dovuto lasciarla libera di decidere cosa tenere, cosa buttare, dove riporlo.

La madre era molto dubbiosa, anche perchè da persona abituata a mantenere un certo controllo sugli spazi di casa, cederne una parte, anche piccola è stato uno sforzo. Ma le mie condizioni sono state accettate.

 

L'armadio era piuttosto grande quindi poteva contenere tranquillamente sia inverno che estate senza richiedere più il cambio.

Come da mia abitudine abbiamo iniziato quindi a tirare fuori tutto e a 

  • suddividere in due macro categorie capi estivi e capi invernali (in due diverse parti della stanza)
  • ogni macro categoria a sua volta veniva divisa in pantaloni, gonne, camicie, magliette, giacche ecc
  • passare in rassegna ogni singolo capo e decidere se era da tenere o da eliminare.

In questo caso, poichè in famiglia erano presenti bambini più piccoli, cuginette, ma anche amichette, ecc i capi da eliminare sono stati riposti tutti insieme in sacchi e sarebbero stati poi passati al vaglio della madre che si sarebbe occupata eventualmente di donare a queste persone o ad enti di beneficenza (es. parrocchia)

 

Ovviamente la parte più "ostica" è stata quella del decluttering che ha richiesto alla ragazza uno sforzo notevole di presa di coscienza della propria personalità.

Il condizionamento iniziale (non si sa mai, lo ha regalato la nonna, ecc) era davvero molto forte e se da un lato alla mia domanda Ti piace? Lo indossi? la risposta era un categorico No, c'era una forte resistenza a lasciar andare per paura di dispiacere alla famiglia.

 

Altri capi di difficile eliminazione sono stati una serie di abiti basici passati alla madre alla figlia (es. cardigan, camicie).

Se da un lato la taglia corrispondeva (parliamo di una madre dalla corporatura minuta e di una figlia adolescente ben più alta della media) il gusto era totalmente differente: il cardigan di una donna quarant'enne non sarà mai lo stesso acquistato da una tredicenne! 

Questi capi contribuivano a riempire l'armadio rimanendo totalmente inutilizzati perchè la ragazza semplicemente non li utilizzava, ma si dispiaceva di dire apertamente alla madre che no, non avrebbe riciclato i suoi vestiti.

 

Ho iniziato questo decluttering quindi con molta calma mettendo questi abiti in un mucchio da ricontrollare.

Mano a mano che andavamo avanti con il lavoro (c'erano anche diverse cose ormai fuori taglia o fuori moda che sono state eliminate tranquillamente) la presa di consapevolezza è stata sempre maggiore, così come la forza di volontà di conservare soltanto ciò che sarebbe stato davvero amato e indossato.

 

Alla fine della mattinata un buon 80% del mucchio da ricontrollare è stato eliminato!

La riorganizzazione

Come sempre è stata la mia cliente a decidere, secondo le sue abitudini, i capi che utilizza più spesso, le parti a lei più comode dell'armadio, dove riporre le cose.

  • le quattro ante con appendiabiti sono state destinate una all'inverno e una all'estate, appendendo più che altro giacche, camicie e abiti.
  • sopra la parte inverno sono state riposte le tute da sci e gli accessori per gli sport invernali
  • sopra la parte estiva sono stati sistemati i pigiami e alcune felpe usate per stare in casa
  • la parte scaffali è stata suddivisa con dei ripiani mobili che sono andati a dimezzare gli spazi evitando così pile troppo alte di capi facili a crollare
  • nei contenitori in plastica facilmente estraibili sono stati ripiegati leggins e pantaloni
  • mentre sopra sono state riposte le maglie suddivise tra maniche lunghe, collo alto, maniche corte ecc. (in basso le cose più utilizzate, in alto quelle utilizzate più raramente)

Per quanto riguarda i cassetti sono stati inseriti contenitori e divisori per suddividere lo spazio e rendere più razionale il tutto, unendo nello stesso cassetto cose che prima rimanevano (inspiegabilmente) separate (es. calze sparse in tre cassetti...)

Dopo

A distanza di diversi mesi la mamma mi ha mandato foto incredula del fatto che l'armadio fosse praticamente come appena finito.

Ma la cosa per me non è affatto strana: avendo pensato e ragionato su ogni singola collocazione, la ragazzina è diventata davvero padrone e consapevole di ciò che possiede e di dove/come riporlo.

 

Le è stato finalmente insegnato a riorganizzare e mantenere l'ordine.

Lo fa da sola, in perfetta autonomia senza bisogno dell'intervento degli adulti.

 

Il metodo acquisito lo potrà utilizzare per il resto della sua vita, adattandolo alle diverse esigenze e necessità.