· 

Non sei il mio tipo, ma ti voglio bene!

Si può fare decluttering con i bambini?

Certo che si!

 

E anzi, sono molto più bravi di noi adulti!

 

Qualche mese fa sono stata chiamata da una mamma disperata che non riusciva a domare la cameretta delle sue bambine, una coppia di sorelline di 12 e 10 anni.

 

"La loro camera è un disastro! Tengono di tutto e c'è un caos totale!" mi ha detto disperata quando abbiamo parlato.

 

In realtà non era solo un problema di cameretta: il disordine era strabordato anche nel resto della casa, nel disimpegno e in salotto, rendendolo alquanto caotico.

 

 

Mentre parlavo con la mamma, le bambine erano sedute come angioletti sul divano: fingevano di guardare la tv, mentre in realtà, come fanno spesso i ragazzini, ascoltavano attentamente la nostra conversazione.

 

Ad un certo punto la più grande si è avvicinata ed è scoppiata in lacrime "io non voglio buttare vie le mie cose!"  ha detto tra i singhiozzi. Era completamente terrorizzata.

 

La mamma tra l'imbarazzato e il "ecco vedi? non potrai mai risolvere la situazione!" ha cercato di consolarla, ma ho deciso anche di intervenire. Se volevo che collaborasse con me di certo non potevo permettere che pensasse che ero la strega cattiva!

"Facciamo un patto, io e te?" lei mi ha guardata di sbieco "Guarderemo insieme tutte le tue cose e io non butterò nulla di tuo: sarai tu che mi dirai se lo vuoi tenere o no". Lei ha fatto un mezzo sorriso e ha annuito.

Il decluttering come un gioco

Il giorno del riordino le bambine erano un po' preoccupate. Un po' molto.

Avevo chiesto ai genitori di non intromettersi nelle decisioni che sarebbero state prese: vietato dire "butta quello" ma anche "tienilo!" a meno di cose realmente importanti. Vietato colpevolizzare o far leva sul senso di colpa dicendo per esempio "sei proprio disordinata" oppure "se lo butti la mamma/la nonna ci rimane male" .

Le mie clienti erano le bambine e sarebbero state esclusivamente loro a prendere autonomamente le loro decisioni.

 

I genitori erano certamente un po' scettici per il mio divieto ad intervenire ma non hanno mosso obiezioni.

 

Per metterle a loro agio mi sono seduta per terra, con loro, e abbiamo chiacchierato un po': ho raccontato loro le leggende giapponesi sugli spiritelli che si impossessano degli oggetti dimenticati (ne ho parlato in questo post sull'anima degli oggetti), ho chiesto quali fossero i loro giochi preferiti, come passano le loro giornate fuori da scuola, come si sentissero in quella camera...

Si sono guardate intorno: c'erano oggetti ovunque, sparsi sul pavimento o sulle mensole, cassetti e ante che non si chiudevano per la troppa roba contenuta, i letti disfatti, carte di caramelle e cose indefinite appiccicose sui muri.

La più piccola (10 anni) mi ha detto: Io non lo sopporto più!

 

Ho dato loro delle regole.

Le cose per essere conservate dovevano essere:

  • utili - per esempio tutto il materiale scolastico
  • usate - tutto ciò che davvero utilizzavano per giocare o per passare il tempo
  • amate - ricordi o cose da cui non si sentivano pronte a separarsi

Per fare questa divisione ho dato a ciascuna due sacchi su cui ho messo dei cartellini TI TENGO e GRAZIE MA TI DEVO SALUTARE nei quali riporre ciò che avrebbero conservato o eliminato dopo averlo ringraziato (KonMari docet!). 

Ho assegnato anche a ciascuna una scatola di medie dimensioni dove riporre cose che non sei il mio tipo, ma ti voglio bene (ovvero cose non utili nè usate ma che per loro avevano un significato importante affettivo o di ricordo): abbiamo creato LE SCATOLE DEI RICORDI.

Anche la scatola dei ricordi aveva però una regola: si doveva chiudere. Se non si chiudeva vuol dire che c'era troppa roba dentro quindi qualcosa doveva essere lasciato andare. Ho sostanzialmente dato loro un limite di spazio dentro al quale stare.

 

Altra regola fondamentale (e necessaria visto che gli spazi tra le bambine non erano definiti e le loro cose erano mischiate)

  • ognuna si sarebbe occupata esclusivamente dei propri oggetti e non avrebbe buttato nulla di appartenente all'altra

Per tutta la mattina io ho svuotato cassetti e ripiani sui loro letti e loro, insieme, passavano in rassegna collaborando in modo spontaneo. Si dicevano "questo è tuo, pensaci tu!" oppure "questo è un po' di tutte e due... cosa dovremmo farne secondo te?" e ancora ridevano una dell'altra dicendosi "ma davvero lo hai tenuto? cosa te ne fai? buttalo subito!"

 

 

Mano a mano che prendevano spinta sono diventate impietose!

Se all'inizio erano titubanti alla fine ero io stessa che dicevo "beh se quel pupazzo ti piace tienilo pure!"

Alla fine della mattina avevano buttato almeno dieci sacchi di roba.

Riorganizzare

Nel primo pomeriggio le bambine sono andate al Catechismo quindi per un paio d'ore mi sono occupata da sola di ricollocare quello che era contenuto nei sacchi DA TENERE e riorganizzare gli spazi.

  • Ho definito con etichette quali cassetti e mensole fossero di una e quali dell'altra in modo che lo spazio fosse uguale
  • Ho sistemato le loro scatole dei ricordi mettendo delle etichette per ognuna
  • Ho attaccato dei ganci per le loro medaglie sportive (prima buttate a caso nei cassetti) per mettere in evidenza i loro risultati
  • Ho creato una zona "scuola" per i loro libri e quaderni
  • e una zona di scorte comuni di materiali scolastici divisi per genere (una scatola di pennarelli, una di matite, una di quaderni nuovi, ecc)

Quando sono tornate avevo praticamente finito e si sono messe a saltare dalla felicità, non smettevano più di dire "E' bellissimo!" "Non sembra più la nostra camera!" e si raccomandavano l'un l'altra "adesso guai a te se metti in disordine!"

Alla fine mi hanno anche detto "mi sento molto meglio in questa nuova camera!"

 

A distanza di circa un mese, i genitori mi hanno detto di essere molto contenti, e di essere quasi increduli della capacità di liberazione dalle cose inutili delle figlie. Mi hanno inoltre riferito che la bambine ora riescono a mantenere molto bene la loro organizzazione ritrovata e ad ogni visitatore mostrano orgogliose il loro armadio dei giochi e i loro cassetti, mentre prima chiudevano rigorosamente la porta della loro camera per non far trasparire il caos!

 

La domanda ora è: se ci sono riuscite due bimbe di 10 e 12 anni, cosa stiamo aspettando noi adulti??

Prima e dopo