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Ricordare il passato per vivere meglio il futuro

Mi piacerebbe tornare ad oggi del 2019 e rivedermi, come in un film, per rendermi conto di quanti cambiamenti ci sono stati in me in questo anno.

 

Credo che il 2020 sia stata in assoluto, una delle annate che mi ha modellata di più.

 

Non è stato il mio anno peggiore, no per carità!

Anche se ho avuto il Covid-19 e le preoccupazioni sono state tante, annovero degli anni ben peggiori: il 2014 in assoluto, mio anno horribilis per eccellenza; prima c'era stato il 2009 che aveva avuto un paio di episodi niente male; pure il 2004 è in buona posizione in questa mesta classifica.

Per i miei invece è il 1991, l'anno da ricordare in negativo in cui l'azienda di mio padre chiuse in modo abbastanza repentino.

 

In generale però le persone tendono sempre a dimenticare quanto sia stato duro il passato anzi di solito, ripensandoci, sorridiamo con affetto perchè il passato sembra sempre migliore, in una eterna dolce malinconia.

 

L'effetto che ci da il presente è di essere sempre unico, inaffrontabile, e terribilmente importante. Forse troppo!

Del futuro non ne parliamo proprio: incerto, può solo andare sempre peggio!

 

Questo modo di vedere le cose è sicuramente uno dei motivi principali per il quale tendiamo a cristallizzare il passato conservando per esempio oggetti totalmente inutili ma carichi di valore affettivo: ci ricordano momenti di allegria, amore, innocenza, beatitudine che pensiamo di non stare provando ora e probabilmente (riteniamo in modo errato) non proveremo mai più. 

Solo 5 giorni

Il blogger di psicologia David Cain ( www.raptitude.com ) spiega che nel passato ogni crisi straziante, ogni spaventosa responsabilità, ogni cedimento della fiducia in se stessi o della speranza, tutto quello che pensiamo di non poter affrontare è stato risolto, quindi in qualche modo la dimentichiamo e, ripensandoci dopo diverso tempo, la sottovalutiamo/ridimensioniamo magari pensando anche che non era nulla in confronto a quello che sto affrontando ora!

 

In un articolo del 2017 sul Guardian ( puoi trovare qui l'articolo originale ) Oliver Burkeman spiega di aver messo in atto un esercizio, sulla linea di pensiero di Cain, per focalizzare quali siano i reali problemi che si trova quotidianamente ad affrontare.

Lo riporto perchè trovo che sia geniale.

 

Ogni mattina Burkeman scrive in un quaderno quello che pensa che sia il problema più grosso del momento.

Quando la lista si è allungata, torna indietro e rilegge le prime voci che ha scritto.

Sapete quanti mesi ha impiegato Burkeman per rendersi conto che le sue preoccupazioni precedenti gli sembravano esagerate e ridicole? Non mesi... 5 giorni!!

Esatto, la preoccupazione scritta cinque giorni prima era già diventata sopportabile, o c'era stato un risvolto positivo, o semplicemente non gli importava più.

 

Se ci rifletto anche per me è più o meno lo stesso, per esempio:

  • se ripenso alla mia prima forte delusione amorosa in seconda media oggi ne rido;
  • se ripenso alla separazione dal mio fidanzatino a 25 anni oggi è "chissenefrega";
  • se penso al mio ex convivente dico "per fortuna che mi sono tolta quell'individuo tossico e patologicamente narcisista dai piedi!!"

Eppure, li per li, in ognuna di queste occasioni, ho pensato che fosse arrivata per me la fine del mondo!

Passato, presente e futuro

Considerato l'andamento del 2020, mi sento di darti un consiglio per chiudere questo anno.

 

Prova a ripensare a tutte le cose orribili che ti sono capitate in passato e che oggi ti sembrano roba da nulla.

Cerca di capire come le hai affrontate, chiediti se in quelle occasioni la tua ansia preventiva era giustificata.

 

Probabilmente tra qualche anno quando ricorderai il 2020 non ti sembrerà più così terribile, anzi forse lo ricorderai con affetto per tutti i pomeriggi passati sul divano o le pizze preparate o i dolci o le videochiamate...

 

Poniti l'obiettivo di non guardare al futuro con ansia alla ricerca della prossima sventura, ma di ricordarti di vivere il presente, il qui e ora, e goderti ogni momento consapevole che (nel bene o nel male) non ritornerà più.

 

Se non l'hai fatto di recente, dedica gli ultimi giorni dell'anno a fare pulizia, decluttering di cose che non ti servono, inutili, troppo legate al passato, e fai posto per la te del 2021.

 

Libera spazio nel tuo armadio, nella tua dispensa ma soprattutto nel tuo cuore per ricevere i doni meravigliosi che il nuovo anno porterà con se.

 

Ricordati sempre che se non farai spazio ai cambiamenti e alle nuove esperienze non riuscirai a vedere quanto di buono la vita potrà offrirti.