· 

Brava! ...ehm può essere....

Come ho raccontato nelle storie di Instagram, l'uscita del mio podcast è stato un parto cesareo con triplo salto carpiato.

 

Da fan dei podcast, quando ho visto che anche persone che fanno tutt'altri mestieri hanno iniziato a farne uscire di "caserecci", mi sono detta "ma quindi potrei farlo pure io?"

Questo pensiero, per esempio, non mi è mai passato per l'anticamera del cervello riguardo YouTube (se lo seguite sapete che sul mio canale ci sono numero 4 video in croce e anche fatti male): troppa competenza necessaria, attrezzatura, luci... no, decisamente troppo lontano da me.

 

E invece il podcast...

Sarà perchè la radio mi ha sempre affascinata, sarà perchè l'amico Rocco mi dice sempre che ho una bella voce quando mando i vocali su Whats'App, il podcast mi intrigava.

Però cacchio, io mica sono un tecnico del suono, che ne so io di come si comprime un file audio, di come si normalizza...

Vabbè, lassà perdere...

 

E invece a dicembre mi contatta una radio digitale e mi propone di realizzare una mia trasmissione podcast. Io ci metto il contenuto e la voce, e lo lo sbatto della post produzione. Non ci penso due volte e accetto! Faccio gli occhi da Gatto con gli Stivali a Diego che mi compra pure un microfono (semi) professionale e si va, registro la prima puntata.

Li avete più sentiti voi quelli della radio digitale?

Tra rinvii e "si scusa siamo un po' presi con altri lavori", ciaone. 

Amarezza, ma dura poco perchè arriva il Covid, il tempo improvvisamente diventa tantissimo e io inizio a studiare, a vedere tutorial, a scrivere contenuti...

E il progetto prende finalmente vita.

 

Ma....

C'è un ma...

La sindrome dell'impostore

Ho iniziato a rimandare il momento della realizzazione vera e propria, del confronto con il microfono e del lancio.

E se non sono all'altezza?

E se tutto questo è solo una emerita cazzata?

E se viene una schifezza e mi sputtano?

Ma vuoi mettere tutti i podcast di successo che ci sono, fatti da gente competente, e io... ma dove voglio andare?

 

Si chiama Sindrome dell'Impostore.

Wikipedia definisce che il termine viene coniato nel 1978 dalle psicologhe Pauline Clance e Suzanne Imes per descrivere una condizione psicologica particolarmente diffusa fra le persone di successo, caratterizzata dall'incapacità di interiorizzare i propri successi e dal terrore persistente di essere esposti in quanto "impostori"

La Sindrome, può essere correlata al cosiddetto effetto Dunning-Kruger, una distorsione cognitiva a causa della quale individui inesperti tendono a sopravvalutarsi, rifiutando di accettare la propria incompetenza e viceversa, persone competenti tendono a sminuire il proprio reale valore o considerare alla portata di chiunque altro le sfide che questi hanno vinto.

 

Ovviamente, come in tutte le condizioni psicologiche, ci sono vari livelli di "gravità"

Un livello "normale" è quello che ci fa alternare momenti di fiducia in noi stessi a momenti di dubbio sulle nostre capacità. E' una condizione positiva che ci fa rimanere umili e disposti a una certa dose di sacrificio pur di migliorarci e accrescere le nostre competenze.

Diventa più "grave" se siamo troppo critici nei confronti di noi stessi, ci sminuiamo in continuazione, attribuiamo i nostri successi sempre e solo a botte di c*** senza riconoscere i nostri reali meriti.

 

Questa tendenza alla Sindrome dell'Impostore è più evidente in chi ha avuto una famiglia particolarmente severa che, per esempio, ha preteso un certo rendimento scolastico dando per scontato l'ottenimento di una media alta.

Tipo quando mio padre mi diceva "hai presto 9? hai fatto solo il tuo dovere", insomma...

 

In siti specializzati in problemi psicologici leggo che pare sia più diffusa rispetto al passato per via della vita estremamente competitiva che conduciamo, e del confronto che mass e social media ci inducono a fare con gli altri. Cosa che fa sorgere in noi un senso di adeguatezza.

 

E' capitato anche a voi?

Come superarla e portare a casa il nostro progetto?

Come vi ho raccontato, la Sindrome dell'Impostore mi ha portato a procrastinare la realizzazione del podcast, ovvero ad assumere un comportamento altamente anti-produttivo e a rischiare di non portare a termine il mio progetto.

 

Quindi come ho fatto a superare lo scoglio?

 

Per prima cosa mi sono detta Al diavolo! Vada come vada!

Ho studiato? Si! Impiegherò il 100% del mio impegno? Si! Potrò mai competere con produzioni da centinaia di migliaia di euro, come Veleno di Pablo Trincia o Morgana di Michela Murgia? No, perchè non ho nè gli strumenti nè le risorse, quindi... quindi non sarà un lavoro perfetto, ma sarà il mio lavoro migliore!

Quindi no a pretendere la perfezione!

 

Poi dopo la prima puntata mi sono accorta di alcuni errori.
Ok devo accettarlo, gli errori sono ammissibili.

Dalla seconda puntata migliorerò!

 

 

Ricordarmi delle mie qualità, delle mie doti, della mia determinazione che mi ha già portato ad altri obiettivi. Perchè non dovrei riuscire anche questa volta?

 

Meglio un rimorso che un rimpianto, ovvero se non ci proverò me ne pentirò!

E allora dai, forza! Vediamo come va, se poi vedo che non mi calcola nessuno, pazienza, ma almeno ci avrò provato!

 

E poi accettare i complimenti.

Ecco, io su sta cosa ci devo lavorare, perchè mi succede sempre... "oh brava! ma che bello, hai fatto un podcast, che figo..." io: noooo ma... ma vaaa niente di chè..."

Ma niente di chè cosa?!? L'ho fatto, l'ho fatto bene, perchè sminuirmi?? perchè farla passare come una cosa non speciale???

Per tre secondi tiriamocela e ringraziamo con un bel sorriso!!! Poi torniamo umili!

 

 

Infine, se ci sentiamo un po' insicuri, parliamone!

Con qualcuno che ci capisce, con qualcuno di fidato, che sappiamo ci darà un consiglio sincero e realistico.

Una persona che quando ci farà i complimenti per la riuscita, lo farà in modo onesto, senza invidia, senza cercare di carpire il nostro segreto. 

 

Che ne dite? pensate di riuscire a superare la vostra sindrome?

 

Bonus Track

Vi consiglio di andarvi a vedere il video apparso su Internazionale di Alain de Botton dove viene spiegata molto bene la sindrome dell'Impostore.

 

Come combattere la sindrome dell'impostore