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Organizza la tua biblioteca

Un decluttering molto difficile da fare è quello relativo ai libri.

 

Molto spesso i libri sono considerati "sacri" per il valore intrinseco e culturale che racchiudono tra le loro pagine.

Ma è davvero così?

 

Nella mia cameretta di adolescente i libri erano sicuramente l'oggetto più ricorrente: la mia libreria era un tetris perfetto e studiato; i libri stavano in doppia fila con uno studio accurato per mettere vicini quelli della stessa altezza in modo da poterne mettere altri in orizzontale, sopra.

 

Avevo già degli evidenti squilibri tendenti all'ordine (quasi) maniacale e mi piaceva moltissimo il senso di eleganza e rigore che mi dava il mettere contigui quelli della stessa casa editrice: la bellezza delle minimali coste bianche Einaudi o quelle rosso scuro con i titoli scritti in oro della Selezione dal Reader's Digest. Era rassicurante.

 

Avevo ripiani di romanzi, ripiani di libri di arte, ripiani di guide turistiche e cataloghi di musei, ripiani di libri dell'università, ripiani di Topolino, ripiani di manga giapponesi.

 

Negli ultimi tempi avevo ricavato uno spazio sulla scrivania dove un tempo studiavo: i libri non ci stavano più.

 

Quando mi sono trasferita a vivere con mio marito, tutti i miei libri sono rimasti là.

Pensavo che fosse drammatico, invece mi sono abituata.

Qui non avrei posto dove metterli e mi sono adattata.

Sfatiamo il mito

I libri sono una cosa intoccabile durante una operazione di decluttering e riorganizzazione?

Assolutamente no, per due motivi essenziali:

  1. Il libro non è sacro, come tutte le cose che abbiamo in casa a cui attribuiamo un valore intrinseco superiore al suo valore materiale. Il libro è un parallelepipedo formato da fogli di carta tenuti insieme con della colla. Punto. 
  2. Il libro non è necessariamente sinonimo di cultura. Sono certa che se ci pensate bene ci sono libri "scritti" da qualche sottospecie di influencer e/o tronista che con la Cultura non hanno nulla a che fare. E non venitemi a raccontare che tutto è cultura: ci sono Libri e libercoli. Dai secondi possiamo tranquillamente separarci.

Resta VS Se ne va

Prendete in mano ogni libro della vostra libreria e individuate:

  • i libri che certamente non leggerete di nuovo, magari vi sono piaciuti ma sapete che una volta basta e avanza
  • i libri che non vi sono piaciuti, magari li avete pure lasciati a metà. Di sicuro non li aprirete più
  • i libri che evocano brutti ricordi (non c'è bisogno di aggiungere altro)
  • libri che non avete mai letto, magari vi sono stati regalati ma non vi attirano minimamente, e da soli non li avreste mai acquistati
  • libri che non vi hanno trasmesso nulla
  • libri di scuola non più aggiornati
  • libri inerenti la vostra professione che sono superati o vi hanno dato a qualche corso o convegno e tenete li per "quando avrete tempo" ovvero MAI
  • libri non più aggiornati, come vocabolari vecchi, stradari obsoleti, mappe non aggiornate (a meno che non abbiano un valore come pezzo da collezione)
  • libri che potete sostituire in altro modo, penso ai libri di cucina e alla moltitudine di ricette che potete trovare on line.

Di tutti questi libri potete tranquillamente fare a meno.

 

Cosa tenere?

  • i libri che avete amato appassionatamente
  • i libri con un valore emotivo oltre che economico
  • i libri che volete leggere (o rileggere)
  • i libri inerenti il vostro lavoro o i vostri hobby

I libri che decidete di scartare non li dovete buttare, ma li potete regalare ad amici o parenti che sapete apprezzeranno, a biblioteche, a scuole, potete lasciarli in luoghi di scambio (bookcrossing) in locali o parchi pubblici, oppure venderli.

 

Come sempre vi raccomando di eliminare i libri non utili per dare importanza ai libri che amate!

Fare selezione ci aiuta a capire i nostri reali gusti, ad affinarli e specializzali.

Inoltre crea un sacco di spazio per nuovi libri!