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Minimalismo, tra il troppo e il quanto basta.

Ho provato a cercare sull'autorevole vocabolario Treccani la definizione di Minimalismo: Ridotto all’essenziale, estremamente semplice e sobrio, detto specialmente. di una tendenza della moda e dell’arredamento d’interni, ma anche di altre cose: un abito, un abbigliamento minimalista; si veste in stile minimalista; una casa con un arredo minimalista; quel film presenta una regia, una sceneggiatura minimalista.

 

Ma cosa definisce esattamente cosa è essenziale e cosa non lo è? qual è il confine tra "semplice e sobrio" e "eccessivo e ridondante"?

Sicuramente viene da pensare a certi colori (il bianco e il nero sono più sinonimo di semplicità e sobrietà, mentre una fantasia fiorata si avvicina di più all'eccessivo) o certe linee (da un lato rette e angoli puliti, dall'altro arzigogoli e ghirigori).

 

 

Sicuramente c'è una forte componente personale perchè un arredatore e un artista quando parlano di minimalismo intendono due cose differenti; così come uno scrittore o un musicista (le correnti minimaliste).

Dal mio punto di vista di Professional Organizer io penso che il minimalismo faccia rima con ridurre a ciò che amiamo.

In modo superficiale parliamo di oggetti, vestiti, suppellettili, cose in generale; se andiamo a scavare parliamo di appuntamenti, commissioni, persone, relazioni.

Tutte queste cose immateriali possiamo ridurle minimamente.

Q.B.

In molte ricette potete leggere questa dicitura: sale q.b., spezie q.b.

Q.b. sta per quanto basta, ovvero il giusto quantitativo.

 

Il q.b. è qualcosa che esiste spontaneamente nei ciclo della natura: un leone non sbrana un intero branco di gazzelle, ne cattura (e mangia) una, quanto basta. Quando avrà nuovamente fame ne catturerà un'altra.
Questo meccanismo è ambivalente perchè da un lato c'è il sostentamento del leone, dall'altro c'è un naturale controllo sul numero delle gazzelle. Se il leone ne mangiasse troppe si estinguerebbero perchè non avrebbero tempo di riprodursi, ma se non ne perisse una ogni tanto, diventerebbero troppe e prevaricherebbero altre specie e l'intero ecosistema della savana.

(ovviamente questo ragionamento è al netto dell'intervento umano).

 

Pensiamo anche al nostro corpo.

Vivere senza ferro è impossibile: a poco a poco avremo vertigini, capogiri, saremo affaticati, deboli, finiremo con il non riuscire a compiere le basilari azioni quotidiane. Dall'altro lato un accumulo eccessivo di ferro nell'organismo provoca disfunzioni della tiroide, alterazioni del ciclo mestruale, dolori agli arti, fino al cancro.

Quindi, ferro si, assolutamente, ma quanto basta!

 

Anche le convenzioni sociali e le relazioni hanno un codice spontaneo di troppo e quanto basta: ogni donna ama essere corteggiata romanticamente dall'uomo che ama, ma il troppo corteggiamento si chiama stalking!
Conosco coppie che vivono una relazione felice, anzi troppo felice e rischiano che diventi monotona; dall'altro lato una relazione troppo conflittuale è tossica e malata. Quindi sarebbe opportuno che si alterni quanto basta (o come dice la saggezza popolare l'amore non è bello se non è litigarello, litigarello non pigliarsi a coltellate!!!) 
E il vostro telefono? come vivere senza whatsapp?? impossibile, è davvero utilissimo per parlare con tanti amici contemporaneamente!! ma troppi messaggi portano a bloccare i gruppi di conversazione perchè ci stressano. Di nuovo q.b.

 

Ma quindi, se riusciamo a regolarci in tutte queste situazioni, perchè non riusciamo a regolare il q.b. di scarpe, borsette, accessori hi-tech?!?!?!

Una via per la sostenibilità?

In realtà la prima cosa che non un quanto basta è il denaro: nessuno di noi pensa che ci sia una misura di denaro oltre la quale non è opportuno andare. Tanto, tantissimo denaro è sempre preferibile a possedere poco o mediamente denaro.

Questo però porta con se tutta un'altra serie di comportamenti consumistici che abbiamo nei confronti degli acquisti e degli oggetti perchè tanto denaro significa tanta possibilità di spesa.

 

Mi viene da pensare che probabilmente perché siamo talmente uniformati a questa modalità, che non ci rendiamo nemmeno conto di quanto il possedere troppe cose impatti sul nostro stile di vita e sull’ambiente che ci circonda.

Già perchè possedere troppe scarpe, troppi vestiti, troppi videogiochi (solo per fare degli esempi) impatta non solo sul nostro armadio, ma anche sulla nostra produzione di rifiuti, impatta sull'aumento globale delle diseguaglianze, alimenta il lavoro nero e il lavoro minorile, o il lavoro femminile sottopagato.

Che vuoi che sia un altra borsettina? eh, invece si, ha un impatto e anche enorme.

 

Dei benefici del quanto basta sulla quotidianità parlerò approfonditamente in un prossimo post ma non possiamo ignorare il tempo che possedere troppi oggetti ci richiede (leggi: spolverare, riordinare, lavare, riorganizzare, piegare, stirare…), quindi l'impatto è anche e soprattutto sulla nostra vita.

 

 

Certo è necessario un cambio di mentalità, ma pensateci la prossima volta che acquistate l'ennesimo paio non necessario di scarpe.

Q.B. potrebbe essere il mantra per il nostro futuro!