Io ho sempre studiato con la musica o la tv accese e oggi ci lavoro il 90 percento delle volte.
Il silenzio assoluto è sempre stato per me molto più distraente delle voci o dei suoni di sottofondo: mi annoio, la mia mente perde il ritmo e inizia a divagare per i fatti suoi.
Impossibile per me studiare nella bellissima Biblioteca Ariostea di Ferrara senza avere con me il walkman (o il lettore cd portatile, robe ancestrali me ne rendo conto!!) e la mia musica preferita.
Ne ho distrutti diversi perchè li portavo sempre con me, buttati nello zaino, e finivano sbatacchiati ovunque.
Ma non ne potevo proprio fare a meno!
Studiare o lavorare con la musica non è un sistema di aumento della concentrazione universale, non va bene per tutti: non c'è nulla di male, siamo tutti diversi.
Credo però che ci sia anche un problema di scelta della musica giusta: se dovessi ascoltare Lucio Battisti sarei la prima a distrarmi, perchè sarei immediatamente portata a canticchiare, occupando quindi parte della mia coscienza cognitiva a discapito della scrittura o della lettura.
Cerchiamo quindi di capire i benefici della musica sulla nostra concentrazione e quali tipi di musica vanno bene per lo scopo.
Preziosa alleata
Il beneficio numero uno di ascoltare della musica in cuffia è quello di isolare la mente da tutto ciò che succede intorno.
La musica "ovatta" il cervello e fa da schermo verso il chiacchiericcio, i rumori improvvisi e distraenti o irritanti.
Se lavorate da casa da soli, potete aprire una pagina del browser su una play list di YouTube come sto facendo io in questo preciso momento, e lasciare semplicemente che la musica scorra; se
siete in un ufficio informate gli altri (soprattutto il capo!) che indossate le cuffiette nel caso avessero bisogno di parlarvi.
In questi casi io tengo il telefono nella modalità vibrazione vicino alla tastiera, in modo che la mia attenzione venga immediatamente attirata senza disturbare gli altri con suonerie invasive.
Essenziale è quella di crearsi una playlist piuttosto "sostanziosa" in modo da non distrarsi ogni 3 minuti per andare a ricercare un brano adatto: chiamatela "studio" o "work" e
non pensateci più!
Se usate la Tecnica del Pomodoro potrebbe essere un'ottima strategia quella di crearsi tante playlist da 25 minuti ciascuna: quando la musica finisce saprete che potete
concedervi una pausa.
Non mettete in loop la stessa musica all'infinito, perchè il nostro cervello è un po'... fetente! Al terzo ascolto o poco più, si accorgerà che la musica è sempre la stessa ed entrerà in modalità "noia profonda" attirando la nostra attenzione nella maniera più efficace che conosce: distraendoci!
Teniamolo quindi sveglio e attivo con un sottofondo che varia sempre: anche se la tenete bassa, in sottofondo, il cervello la percepirà e rimarrà vigile a recepire la novità.
E' scientificamente provato ( questo studio ma anche questo ) che una musica rilassante ma ritmata influenza il ritmo lavorativo del cervello, ed è quindi perfetta per scrivere, studiare lingue, ma anche fare cose più operative come risolvere problemi matematici. Può diventare controproducente quando si cerca di imparare qualcosa a memoria.
Però sono tutti fattori abbastanza soggettivi (come vi ho detto all'inizio, io studiavo la qualunque con la musica!), quindi l'unica maniera per scoprirlo è provare.
432 Hz
Il primo che si accorge, nel 1884, che ci sono accordature più armoniose di altre è, manco a dirlo, Giuseppe Verdi
Verdi ottenne dalla commissione musicale del Governo, un decreto legge che normalizzava il diapason ad un LA(3) di 432 oscillazioni al secondo. Il decreto è esposto al Conservatorio G. Verdi di
Milano.
L'accordo e il brano a 432 Hz ha tante motivazioni:
- Secondo molti amanti della musica risulta più bello per l’udito, è più morbido, più luminoso
- Sembra che la musica composta a 432 Hz si faccia ascoltare addirittura a volumi di amplificazione inferiori, questo significa danneggiare di meno l’udito.
- E ‘noto anche che il suono a 432 Hz è collegato al chakra del cuore, “il chakra del sentimento”, diversamente dalla frequenza a 440 Hz che lavora sul chakra del cervello “controllo mentale”
- L’ascolto di musica in 432 Hz quindi potrebbe avere una buona influenza sullo sviluppo spirituale dell’ ascoltatore. Non comprendere i cicli d’oscillazione di un suono significa non tener conto della natura stessa della materia e dell’intero Universo, ignorando che dentro a questo Universo ci siamo anche noi!.
- Secondo studi specifici sulle vibrazioni ed il loro effetto è emerso che quando uno strumento musicale è accordato a 432 cicli al secondo, non importa quanto dura possa essere la musica che verrà suonata, ciò che conta saranno le armoniche che sono prodotte. Tale accordatura sarà sana per il corpo, sintonizzandolo e facendolo vibrare nei frattali armonici con la matrice sonora elicoidale del DNA della vita stessa.
Tutte queste informazioni e molte di più le potete trovare sul sito dell' Accademia Musicale di Treviglio
La musica giusta
Cosa mettere quindi nella nostra playlist?
- rumori naturali, quelli che più si accostano al cosiddetto rumore bianco. Hanno un ritmo, delle variazioni e rilassano moltissimo.
- musica senza testo, perchè le parole sono fonte di distrazione. No quindi anche alla radio tradizionale, perchè verremmo attirati dalle voci dei dj, e no alle nostre canzoni preferite perchè siamo portati a canticchiarle
- musica con un ritmo specifico a seconda dell'attività che si deve svolgere. In generale le musiche che suonano a 60 battiti al minuto sono le migliori perchè si armonizzano con il nostro cuore, influenzandolo in un ritmo calmo
- musica ad un volume medio, che possa ovattarci ma non essere invasiva e quindi ostacolo del nostro pensiero creativo.
Salvatevi questi link
Parlando di musica per studiare/lavorare mi sono ricordata che all'Università la mia musica preferita per concentrarmi, soprattutto la sera, erano i Notturni di Chopin, che
volendo richiamare alla mente i rumori naturali della notte, sono composti in 432 Hz.
Ecco il link per trovarli su YouTube.
Per chi ama la musica classica vanno benissimo anche Mozart e Beethoven.
Mentre cercavo i Notturni, ho trovato altre playlist utili per la concentrazione, un po' per tutti i gusti!
La playlist di musica celtica mi ha fatto ricordare che alle superiori usavo la colonna sonora del film Titanic (!!!) per studiare.
Ce l'avevo in musicassetta (alzate la mano se vi ricordate cos'è una musicassetta!!! ahahha!!) e l'avevo consumata a forza di farla girare in loop con l'auto-reverse!! (che stereo figoooooo
avevo!!!)
Attenzione, non stò parlando della canzone di Celine Dion, bensì proprio di tutte le musiche che fanno di sottofondo alle immagini! I ritmi di quella colonna sonora, alcuni più calmi, altri più
ritmati con la costante del flauto irlandese erano perfetti per non annoiarmi mai!
Anche altre colonne sonore sono perfette per concentrarsi: quella de "Il Gladiatore" o di "Star Wars", ma anche le musiche di Ennio Morricone. Tutte le musiche non monotone e non cantate vanno benissimo!
A proposito di monotonia, guardate il canale Chilled Cow oppure Chillop Music (ma se esplorate 5 minuti troverete un sacco di altri canali correlati)
Contengono tantissime playlist perfette per il nostro scopo, ma anche delle radio digitali che trasmettono h24 musica appositamente per studiare e concentrarsi: variano continuamente mantenendo il cervello vigile e al sicuro da noia e conseguente distrazione, spesso sono mischiate con rumori naturali rilassanti come la pioggia o il fruscio delle foglie.
(ci sono radio digitali anche per rilassarsi e dormire, o per mantenere il ritmo camminando, per meditare, ecc)
Io le adoro!!