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La quarantena ci insegna il risparmio?

Marzo è terminato da qualche giorno, e come ogni fine mese, ho fatto i conti con il mio Kakebo.

Ho scoperto che le mie spese sono state irrisorie: se ipotizziamo in una quota pari a 100 le mie entrate, solo il 15% sono state spese, con un risparmio dell'85%.

Eppure ho mangiato in quantità, mi sono vestita sempre decorosamente, ho vissuto tranquillamente...

 

Mi sono quindi chiesta in cosa io abbia risparmiato così tanto, ho fatto dei raffronti con i mesi precedenti e sono emerse un po di cosette su cui mi sento di fare delle considerazioni.

 

Innanzitutto partiamo da:

  • non ho speso in benzina: ho messo 20 euro circa un mese e mezzo fa (stavo rientrando dall'ufficio per l'ultima volta, poi non sono più andata fisicamente al lavoro)
  • non ho speso in tutto quello concerne la sfera della socialità (cene, aperitivi, colazioni, caffè al bar, cinema, teatro...)
  • non ho speso in estetista, manicure, parrucchiere...

Queste sono tutte spese che una volta finito questo periodo torneranno, tali e quali a prima (anzi c'è caso che le spese concernenti la socialità abbiano una impennata perchè ci sarà tantissima voglia di rivedere gli amici e quale miglior scusa il trovarsi a mangiare insieme?)

La spesa

Analizzando la quota destinata al "cibo" mi sono accorta che è diminuita del circa 30-35%.

Sicuramente una parte di questo calo è dovuta al fatto che alcune volte è andato mio marito a fare la spesa (mentre di solito me ne occupo esclusivamente io) ma sicuramente è anche dovuto al fatto che stiamo organizzando in maniera totalmente differente la gestione del cibo.

 

Da quando è iniziato questo periodo, non siamo più tornati in grossi supermercati, ma ci siamo serviti esclusivamente nei piccoli alimentari di quartiere. Lo abbiamo fatto per tre motivi:

  1. sono molto molto meno affollati di qualsiasi supermercato (si entra uno per volta)
  2. abbiamo considerato che saranno quelli più colpiti dalla crisi del mercato quindi riteniamo sia importante sostenerli
  3. sono a portata di passeggiata consentita (200 m da casa) e possiamo "ammortizzare" l'uscita col cane mentre acquistiamo ciò che ci serve

Sicuramente la necessità di ridurre al minimo indispensabile le uscite per la spesa, ci ha indotto a fare delle scelte alimentari più oculate, lasciando perdere tutti gli acquisti di cibi precotti, snack, cibo spazzatura, ecc. a beneficio di cibi facilmente reperibili attorno a casa (dal fruttivendolo, dal macellaio) più sani e sazianti.

 

La domanda per il futuro è: possiamo continuare con questo regime? possiamo continuare a evitare acquisti di cibi confezionati a beneficio di una totale cucina casalinga?

E possiamo continuare a reperire tutto intorno a casa sostenendo i piccoli commercianti e abbattendo (per esempio) le spese di benzina per recarci al supermercato e l'impulso indotto dalle politiche di marketing della grande distribuzione, di acquistare cose non necessarie?

Ci sarà da rifletterci...

Lo shopping

Sembra scontato ma tutta la quota mensile che di solito destino ad acquistare cose (abbigliamento, accessori, make up, cose per mio marito, cose per il cane, cose per la casa e via dicendo) si è ridotta allo zero, e questa è indubbiamente la quota più alta di risparmio del mese scorso.

 

In tutto marzo non ho acquistato nulla, nè in negozi nè on line che non rientrasse nella categoria "beni essenziali", di cui al paragrafo precedente.

 

Ovviamente il fatto di dover stare in casa e non guardare nemmeno una vetrina, sommata alla chiusura di tutte le attività non essenziali ha contribuito.

 

Sicuramente in un futuro quando la vita "normale" riprenderà e le attività riapriranno tornerò a fare acquisti, ma non posso fare a meno di chiedermi se potrò anche in questo campo operare delle scelte differenti.

 

Posso imparare da questo periodo in cui sono tranquillamente sopravvissuta senza nuove scarpe che posso acquistare ciò che mi serve e non ciò "che mi va"?

Posso imparare che il mio armadio è già sufficientemente vario senza bisogno di andare ogni settimana in qualche catena di fast fashion "per vedere cosa c'è di nuovo" (e acquistare cose totalmente inutili)?

Posso imparare che la mia casa è sufficiente fornita senza bisogno di nuove pentole, nuovi frullini, nuovi attrezzi da cucina, nuovi mestoli, ecc cose che sembrano irrinunciabili ma in effetti non servono ad un bel niente?

 

Potrei continuare con tante altre considerazioni di questo tipo.

La considerazione che le racchiude tutte è "ho imparato che ho già tutto ciò che mi occorre? in futuro spenderò i miei soldi più oculatamente?"

 

Non ho una risposta certa, solo il tempo potrà dirlo.

Certo sarebbe un bell'insegnamento da poter portare con se quale eredità di un momento che potrebbe non essere stato solo negativo, ma anche istruttivo di un nuovo stile di vita.