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Tu, mentre vai al lavoro, canticchi?

Andiam, andiam, andiamo a lavorar...

 

Cantavano così i Sette Nani vero?

E tu quante volte hai canticchiato così andando al lavoro?

Scommetto che d'istinto avrai risposto "mai!" (io risponderei così) ma se ci pensate bene (se ci penso bene) non è proprio così.

 

Personalmente ci sono molti giorni in cui ho voglia di andare al lavoro: quando so che farò delle consulenze che si prospettano entusiasmanti; quando sistemo un armadio (si anche io sono come Marie Kondo: adoro il caos e metterci le mani in mezzo, e ancora di più adoro vedere il risultato finale, perfetto!); quando sto partendo per qualche convegno importante organizzato interamente da me...

 

Quello che a me frega è la routine sempre uguale, non la sopporto proprio: tutte quelle attività collaterali e noiose che fanno anch'esse parte del lavoro e intervallano ognuna delle attività esaltanti che ho elencato prima.

Come molte persone tendo a rinviarle e procrastinarle.

 

Come rimediare?

Ci sono due fattori che, a mio parere, fanno la differenza,  e ci fanno canticchiare mentre andiamo al lavoro:

  • fare un lavoro che ci piace e ci gratifica
  • bilanciare in giusta dose lavoro e vita privata

 

Il lavoro dei sogni

Purtroppo molte persone fanno fatica ad ottenere un lavoro, pensare che sia anche quello dei sogni... sembra proprio un'utopia!

Ma siamo sicuri che sia solo questione di "non posso ottenere altro!" o piuttosto di "ho troppa paura di cambiare"? Non sarà la solita questione della zona di confort dalla quale non riusciamo ad uscire?

 

Vi racconterò il mio percorso.

Mi sono laureata in Storia dell'Arte, sogno: lavorare in musei e gallerie d'arte

Ho lavorato in questo settore un annetto. I giorni erano tutti "canticchiare mentre vado al lavoro"

Poi i contratti finiscono, ho fatto anche diversi concorsi pubblici, ma niente; "spintarelle" nessuna.

Allora ho cominciato a guardarmi intorno e sono stata assunta in una agenzia di Bologna in cui si organizzavano convegni. Giorni "canticchianti", giorni da depressione. 

Dopo sette anni, un ciuffo di capelli bianchi e due ernie (entrambe le cose dovute allo stress immane di quell'ufficio) me ne sono andata e ho aperto partita iva. La mia salute valeva di più di uno stipendio.

Ho iniziato a organizzare convegni da libera professionista, poi (ormai) due anni fa, la decisione di far diventare l'hobby del sistemare armadi in una professione e ora questo è "il lavoro dei sogni"

 

Analizziamo la situazione: se mi fossi abbattuta e bloccata alla prima difficoltà non ci sarebbe stato tutto il resto.

Se fossi stata passiva nel lavoro a Bologna, probabilmente sarei ancora li, a subire mobbing, non avere una vita e mi sarebbero uscite altre 3-4 ernie.

Invece ho sempre fatto la scelta di essere attiva e andarmi a cercare un lavoro migliore: non tutti i giorni sono stati facili, soprattutto quando sono passata da un lavoro a tempo indeterminato alla partita iva, e per mesi non ho guadagnato un euro. La tentazione di deprimersi o maledirsi per aver fatto un gesto avventato c'è stata, anzi a pensarci bene forse l'ho fatto, ma poi ho avuto ragione io. Chi la dura la vince!

 

Quindi se vegetate da anni in un posto di lavoro che non vi da più nulla, il mio consiglio è: siate coraggiosi!

 

Se il lavoro che fate non vi soddisfa, se non andate al lavoro fischiettando, formulate un piano d'azione, uscite e prendetevi il lavoro dei vostri sogni!

Lavoro VS Vita Privata

Abbiamo 24 ore ogni giorno.

Le ore destinate ai bisogni fisiologici sono circa 12/ 13 suddivise tra 8 per il sonno, 2 e mezza/ 3 per mangiare, un paio in bagno.

Stiamo al lavoro 8 o 9 ore.

Ne restano al massimo 2 da dedicare a noi stessi.

 

Il risultato è un'ansia costante nel rincorrere il riposo, le uscite con gli amici. C'è una frustrazione costante nel riscontrare che non abbiamo mai abbastanza tempo per vivere davvero la nostra vita, per coltivare i nostri interessi e le nostre passioni.

In una parola siamo infelici.

 

Proviamo a ribaltare la situazione con un esercizio.

Prendete un foglio e suddividetelo in sette colonne, una per ogni giorno della settimana. Suddividete le colonne in fasce orarie e iniziate a pianificare il vostro tempo, anche quello libero.

Iniziate dal tempo per voi: programmate un giusto tempo per le vostre passioni, per la palestra, per coltivare un hobby. Disegnate dei blocchi nella vostra settimana.

Poi passate alle relazioni e pianificate anche qui dei blocchi temporali in cui coltivare le vostre amicizie e/o delle attività da fare con il partner e la famiglia.

Infine, pianificate il tempo dedicato al lavoro.

 

Probabilmente vi verrà da ridere e direte "E' impossibile fare un programma al contrario!!" ma in realtà è una semplice equazione: più siamo felici e appagati come persone e nelle relazioni, e più avremo energia e produttività nel lavoro riuscendo a portare a termine le nostre attività in tempi molto più brevi.

Qualche tempo fa ho scritto in un post: non acquistiamo le cose non i soldi, ma con ore del nostro tempo. Ergo: lavoriamo tanto, guadagniamo soldi, compriamo cose. Spesso superflue, aggiungo io.

E se anche in questo caso girassimo l'equazione? Rinunciando a cose superflue, avremmo bisogno di meno soldi e potremmo lavorare meno ore. Meno ore lavorate = più tempo libero.

 

Cosa ne pensate? Vi aspetto su Instagram o Facebook con un commento!