Prendo spunto dall'iniziativa di Elisa ( @didut.lab ) ed Elena ( @acupofweb) di scrivere delle lettere a me stessa per iniziare un percorso di bilanci di fine anno.
Per analizzare questo 2019 partiamo dalle relazioni.
La prima lettera proviene dalla Simona del 2009...
Cara Simona,
questo 2009 si sta finalmente (oserei dire!) concludendo.
Non so bene perchè, ma sono già alcuni anni in cui il bilancio è sempre in negativo, arrivo alla fine dell'anno e sento di non aver combinato un bel niente.
Ormai sento i 30 anni vicini e mi immaginavo decisamente diversa: pensavo che avrei avuto un lavoro soddisfacente, un compagno di vita, dei figli... e invece è tutto il contrario.
Lavoro in un'azienda di m***a, con delle persone di m***a in cui tante volte mi viene da pronunciare la parola mobbing... e lo sai come sono fatta, me lo tengo per me, magari ci faccio qualche lacrima sul treno quando torno a casa, ma me l'asciugo in fretta per mantenere quell'apparenza di posto di lavoro dinamico, brillante e di alto livello che è il mondo della medicina estetica. Apparenza, solo apparenza, la maggior parte delle persone che si fa questo tipo di interventi ha ben altri problemi oltre la gobbettina sul naso o la rughetta d'espressione.... e il filler non basta per riempire il vuoto che hanno dentro.
E vogliamo parlare degli uomini che frequento ultimamente? Per esempio di quel chirurgo brillante, con la Porsche... che poi quando gratto un po' la superficie e cerco di farci un discorso
serio, anche li il nulla... Lo so bene perchè lo frequento: perchè mi fa sentire importante, e mi porta a cena con gente importante, e in vacanza con gente importante... apparenza,
sempre...
Sento che gli anni mi stanno sfuggendo tra le dita, tra un gin tonic e una serata in discoteca fino alle cinque del mattino per riempire quel silenzio che sento dentro di me... Sento che non
sto facendo nulla per afferrare davvero la vita e farla mia...
Spero che quando leggerai questa mia, tra dieci anni, sarai riuscita a cambiare la tua vita, anche se ora come ora non vedo come...
SPOILER: questo blog e la foto con mio marito dimostrano che ho raggiunto la vita che volevo!
Eh si, alla fine del 2009 (in generale in quegli anni) non stavo molto bene con me stessa.
Non ero brava nell'esprimere i miei bisogni, nel manifestare i miei disagi, quindi alla domanda "come va" io rispondevo sempre e comunque "tutto bene!" anche se nulla andava
effettivamente bene, ma non sapevo gridare aiuto...
Avevo un costante bisogno di essere accettata dagli altri e di dimostrare che ero brava, che ero intelligente, che ero capace: mi nutrivo di approvazione altrui senza badare da dove
venisse.
Rimanevo in un lavoro che non mi soddisfaceva per l'ammirazione che generava negli altri più che per la mia gratificazione personale, temevo che lasciando quel lavoro avrei perso anche tutto il
resto: solo nel 2013 sono riuscita, con una serie di congiunture astrali. a liberarmi della pressione (e della dipendenza) che quel lavoro esercitava su di me e me ne sono andata.
Dopo anni confermo che oltre al lavoro ho perduto anche tutte le persone che ci giravano attorno, dalla sera alla mattina sono scomparse: ero elogiata e apprezzata solo fino a che sono rimasta li, fedele cagnolina da gratificare con un biscotto.
Erano quindi veri rapporti, vere relazioni, vere amicizie? Assolutamente no!
Decluttering di relazioni sbagliate
Ho iniziato a fare decluttering di relazioni sbagliate quando ancora nemmeno conoscevo la parola "decluttering", eppure sentivo che era la via giusta, e ne sono convinta ancora oggi, perchè ogni volta che mi alleggerisco di un rapporto che non mi da nulla, o peggio mi genera solo mal di stomaco, la mia vita ne beneficia.
Ecco perchè, mentre ci guardiamo indietro in questi mesi del 2019, analizzare le relazioni che abbiamo intessuto è di estrema importanza:
- Mettiamoci l'anima in pace: non possiamo essere amici di tutti! L'amicizia, la fiducia, la comprensione reciproca sono sentimenti importanti che vanno dispensati con cura. L'Amicizia con la "A" maiuscola è per pochi, e questo non vuol dire che valiamo poco o che gli altri sono persone migliori di noi. Mi sono accorta nel corso degli anni, che le persone che sbandierano di essere "amiche di tutte" non lo sono effettivamente di nessuno....
- Bisogna anche essere un po' egoisti... A meno che non aspiriate ad una via di beatificazione non c'è nulla di male a pensare al proprio benessere, a tenersi strette le persone che ci fanno stare bene ed allontanare le persone che ci generano mal di stomaco o completa indifferenza. Già non ci scegliamo il capo e i colleghi (e nemmeno certi parenti!!) almeno gli amici...!!
- Mettiamoci l'anima in pace 2: alcuni rapporti finiscono. A volte c'è un motivo preciso, altre volte ci chiediamo cosa sia successo e non abbiamo una ragione. L'amicizia che va avanti da 40anni è cosa rarissima e se vi dà gioia tenetevela stretta, ma ci sono alcune condizioni sine qua non che bisogna rispettare. Crescere nello stesso modo per esempio, che non vuol dire "pensarla uguale" ma avere una stessa visione di vita si. Se le strade si dividono su tutto, non credo sia possibile proseguire...
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Tralascio i motivi che portano a troncare immediatamente un rapporto (tradimenti, mancanze di rispetto, menzogne, ecc) ma se il nostro tempo è limitato perchè dovremmo pensare di trascorrerlo con persone che non ci trasmettono gioia? Magari non è necessario troncare con una persona che ci annoia semplicemente, ma decidere di frequentarla meno sicuramente si.
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Se una persona notiamo che si allontana sempre più da noi, la cosa ci può dispiacere, ma non possiamo obbligare gli altri alla nostra compagnia. Possiamo provare a capire i motivi ma lasciamole la sua libertà.
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I rapporti insoluti sono certamente la cosa più difficile da affrontare perchè manca il motivo. La mancanza di una ragione spesso è inaccettabile. Certamente la richiesta di spiegazioni può essere un buon modo di affrontare la cosa, ma dobbiamo anche fare i conti con risposte estremamente deludenti.