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Lockdown: non farti trovare impreparata!

In questi giorni sono tornata a sedermi più di frequente in balcone.

A differenza di questa primavera ho preso il plaid, il te caldo e mi sono goduta le ore centrali della giornata, quelle più calde, in cui il mio balconcino è esposto al pieno sole.

 

Siamo tornati indietro, a guardare il mondo da finestre e balconi, ma non si canta più, non ci sono più gli arcobaleni appesi.

 

Ci siamo noi, con le nostre storie, le nostre preoccupazioni, i lavori precari a rischio (di nuovo) di lockdown totale.

 

Ho letto un articolo della psicologa Lucia Montesi in cui si spiegava come la sensazione di non poter reggere una situazione grave (e/o di disagio) già vissuta, sia comunissima.

«Non posso pensare di rivivere di nuovo quella situazione, è stata un incubo…mi rifiuto!» è la frase più ricorrente.

L'aver sperimentando rabbia, paura, impotenza ci fa pensare che l'imposizione di ripassare da un già vissuto (e percepito come durissimo) sia impossibile. E' il motivo per cui scattano facilmente anche il rifiuto e la ribellione: «No, non potete chiedermi questo!», «Basta, stavolta faccio come mi pare!».

 

In realtà, dice Lucia Montese, tutti quelli che purtroppo si trovano davvero ad affrontare di nuovo un grave stress già vissuto, si scoprono più capaci di reggerlo molto meglio rispetto a quanto immaginavano, facendo emergere da se stessi una forza che temevano di non avere e attivando una capacità di adattamento impensata.

 

(fonte: https://www.centropagina.it/benessere/ansia-nuovo-lockdown-consiglio-per-affrontare-coronavirus/)

Fai tesoro del passato

Ok, la situazione è questa, non piace a nessuno, siamo d'accordo, quindi rimbocchiamoci le maniche e cerchiamo di viverla nel modo migliore possibile!

 

Partiamo dall'analizzare lo scorso lockdown, con una serie di domande:

(ovviamente rispondete a queste domande al netto delle limitazioni dovute al Covid-19, rispondere che in primavera eravate depresse per il fatto di non vedere gli amici, è sicuramente vero, ma non è un fattore su cui possiamo intervenire)

  • Cosa aveva funzionato? cosa no?
  • C'erano fattori che mi avevano aiutata nel mantenere serenità, calma e benessere? se si quali?
  • Ci sono state delle attività che mi hanno fatta sentire particolarmente bene e che mi hanno fatto pensare che tutto sommato potevo sfruttare il fatto di restare in casa in modo produttivo?
  • Cosa invece mi aveva mandata letteralmente fuori di testa?
  • Ero riuscita a far funzionare l'alternanza lavoro-cura della casa-relax? se no perchè?
  • Come avevo gestito i pasti? e la spesa?
  • Ero riuscita a dormire? Se no avevo trovato un rimedio che mi aiutasse?

Fare degli elenchi e mettere nero su bianco tutti i fattori positivi e negativi aiuta a capire in che direzione andare e cosa non ripetere assolutamente.

 

Potreste aver letto di più, o riordinato parti della vostra casa che avevate un po' abbandonato (dandovi un senso di leggerenza dentro-fuori), potreste avere deciso di pulire o di fare quel corso di formazione che volevate fare da tempo.

Ogni cosa che vi ha già fatto stare bene la prima volta sarà utile anche questa!

 

Esempio personale: nel primo lockdown aveva funzionato toglierci dalla tv e dalle cattive notizie facendo attività insieme: siccome i nostri gusti in fatto di film e serie tv sono opposti, e non si poteva sempre cucinare o la #roadto200kg sarebbe stata dietro l'angolo, avevamo acquistato un puzzle da fare insieme. Ne avevamo scelto uno particolarmente ostico proprio per avere una lunga prospettiva di distrazione (in effetti ci era bastato per due mesi!). Questa volta mi sono procurata un gioco di ragionamento e concentrazione che ho letto essere particolarmente difficile: Sherlock Holmes, consulente investigativo (grazie @camihawke!)

Ecco alcuni esempi di puzzle che ho scelto per voi e a cui potete acceder facilmente tramite i link affiliati


Alcuni esempi di giochi da tavolo per adulti con i quali potrete sfidarvi e distrarvi


Errori da non ripetere!

Una delle cose che in molti mi hanno evidenziato come "problematica" nel primo lockdown è stata la convivenza forzata con figli e partner, non ovviamente per le persone, che sono evidentemente quelle che amiamo di più in assoluto, ma per il carico di lavoro e stress che hanno portato con loro:

  • cucinare per tutti tre volte al giorno
  • molto più sporco di pulire (perchè tutti sono costantemente per casa!)
  • molte più richieste di attenzione
  • e via dicendo...

Ecco perchè è fondamentale mettere subito in chiaro le cose!

 

Radunate la vostra famiglia attorno al tavolo e, con calma, esponete tutti i fattori che vi avevano fatto sentire male e/o a disagio durante il primo lockdown.

Siate ferme nel dire che, a fronte di una nuova situazione emergenziale, non accetterete nuovamente di sentirvi addosso anche il peso della gestione di pasti, pulizie, ecc e che ognuno, questa volta, dovrà fare la sua parte.

 

Fissate con il partner e i bambini delle regole (poche, non pretendete i miracoli da un giorno all'altro!), scrivetele insieme e attaccatele dove tutti possono vederle, senza scuse.

Alcuni esempi?

  1. Ci deve essere una alternanza da parte di entrambi i genitori nel dare attenzione ai bambini. Non può risentirne solo il lavoro di uno dei due
  2. Ad un determinato segnale (la porta chiusa, un timer attivato, la comparsa di un pupazzo... vedete voi cosa è più efficace) la mamma non è tassativamente disturbabile. Quando il segnale viene tolto, allora si può interagire di nuovo.
  3. Si definisce insieme ad inizio settimana tutto il piano pasti, senza ripensamenti nè capricci. Sono consentiti un numero definito di pasti da asporto al fine di alleggerire chi cucina e sostenere l'economia locale (ripassate l'organizzazione pasti qui)
  4. Se uno cucina, l'altro si occupa tassativamente di sparecchiare, pulire e caricare la lavastoviglie/ o lavare i piatti
  5. Il sabato mattina mettiamo un po' di musica e tutti danno il proprio contributo a pulire la casa nei limiti delle proprie possibilità ed età
  6. Ognuno riordina le proprie cose

Sono solo sei regole ma cosa ne pensate? vi cambierebbero la vita?

Penso che siano regole molto semplici, applicabili facilmente con un po' di buona volontà di tutti, ma che potrebbero contribuire radicalmente a rasserenare gli animi e dare benessere!

 

Come Professional Organizer, sono ovviamente disponibile a effettuare consulenze di questo tipo, per aiutarvi a ridefinire le routine quotidinae. E' un tipo di consulenza che si può svolgere tranquillamente on-line, tramite un qualsiasi mezzo di comunicazione a distanza nel pieno rispetto delle norme sanitarie.

Non esitare a contattarmi e chiedermi informazioni!