Nei giorni scorsi una persona mi ha scritto questo messaggio "per me è l'organizzazione eccessiva la malattia!"
Non che la cosa mi abbia sorpresa, soprattutto il fatto che successivamente ho chiesto di motivare i perchè di questa affermazione (senza esito la persona è semplicemente scomparsa e basta) ma anzi tutt'altro, mi ha stimolato a cercare di capire cosa pensi la mia community, cosa voglia dire per loro organizzazione eccessiva o, dall'altro lato, troppo disordine, e l'ho fatto tramite una serie di piccoli test.
Ho proposto delle immagini e ho posto delle domande più dirette all'emozionale che al risultato visivo, ed ecco cosa è uscito.
Il test
Ovviamente i dati che sono emersi non sono assoluti nè creano statistica.
Sono un piccolo campione in più, essendo la mia community, sono persone che sono interessate naturalmente a raggiungere un buon grado di organizzazione, altrimenti non mi seguirebbero...
In generale posso dire che non esiste una misura che definisca un ambiente ordina o disordinato. E' una percezione personale, quindi sono assolutamente corrette e legittime la varietà di risposte arrivate, anche le più sorprendenti.
Ordine o Organizzazione?
"Io ho il mio ordine" mi sento spesso dire, ma il problema però nasce nel momento in cui ci rendiamo conto che incorriamo in "inciampi" quotidiani:
- non ritroviamo le nostre cose
- perdiamo molto tempo a cercarle
- perdiamo molto tempo a pulire
- acquistiamo cose pur avendole in casa (solo non sappiamo dove)
- ...
Sprechi di tempo, energie, denaro.
E qui entra in campo il concetto di organizzazione
Già perchè ordine e organizzazione sono due cose differenti anche se spesso (io per prima) le usiamo come sinonimi.
Spesso le mamme ai propri figli dicono frasi come "riordina la tua camera prima di venire a cena/andare a dormire" e a volte segue "non voglio più vedere un casino simile!"
Quindi intendono che ordinare = far sparire dalla vista?
Quindi è sufficiente buttare tutto dentro l'armadio e chiudere l'anta?
Direi di no...
I risultati più comuni sono
- che quando cercheremo qualcosa non lo troveremo perchè le cose saranno alla rinfusa
- il beneficio è quindi solo apparente
- si nasconde uno schema rigido che prevede che il bambino riordini secondo i criteri del genitore avendoli appresi... boh, per osmosi??
Diverso è invece:
- avere uno schema ben preciso di dove sono collocate le cose (flessibile perchè si evolve con il tempo)
- ricollocare gli oggetti al loro posto in modo da sapere in qualsiasi momento dove si trovano
- trovare il proprio metodo che soddisfi i nostri criteri.
Il primo è ordine, il secondo organizzazione.
Per molti gli schemi sono qualcosa che limita e costringe, ma in questo caso lo schema serve per gestire istintivamente gli oggetti senza pensarci troppo, lasciando la mente libera per cose più edificanti e costruttive, cose che amiamo e che ci appassionano.
Ricollocando l'oggetto sempre nello stesso punto si azzera il tempo dedicato alla sua ricerca.
Ho un amico, pittore di professione.
Il suo studio è solo apparentemente in disordine, quel caos creativo che tanti usano come scusa per non prendersi cura dei propri oggetti. Ma se si osserva bene i pennelli sono tutti perfettamente puliti e organizzati in ordine di grandezza e grossezza; i colori sono ben allineati per cromia; le spatole e ogni altro attrezzo utile ha un propria collocazione anche quella per tipologia.
Nel momento in cui scatta l'estro, l'impulso creativo, il mio amico non può permettersi di non trovare al volo il colore giusto o il pennello sporco perchè perderebbe tempo a pulirlo e la scintilla... puff... si perderebbe.
E' un caos organizzato.
Forse, anzi probabilmente, non è l'organizzazione che darei io, ma non è importante: è il suo studio e la sua tecnica, così come la pittura è stata affinata in anni e anni di tentativi esperienziali, quindi bene così!
Cercate quindi la vostra organizzazione, provate, cambiate, riprovate, fino a che non avrete trovato la vostra personale formula magica: e non sarà organizzazione eccessiva, sarà la vostra organizzazione!