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La cameretta perfetta, crescere alla grande!

Nell'articolo di sabato ( questo ) abbiamo visto come riordino e collaborazione siano uno scoglio arduo per gli adulti, quindi il fatto che ai bambini non piaccia riordinare non deve stupirci in alcun modo.

 

Ma se proviamo ad attuare alcune tecniche fin da piccolissimi, tramite il gioco, il riordino diventerà un “dato di fatto” nel momento in cui si concluderà una attività. Per far ciò, una corretta organizzazione della cameretta, è sicuramente un dato fondamentale per supportare l'autonomia dei più piccini.

 

"IO SONO IMPORTANTE"

Avere una propria camera (o uno spazio ben diviso da quello di un fratello/sorella con cui si condivide la stanza, una porzione di armadio, un cassetto...) è importante per una affermazione della propria identità. Nella mente del bambino si definisce il concetto che “Quello spazio è mio perché io sono importante!”.
Questo vale anche per un appendino solo per lui, magari del suo colore preferito, per un posto in cui solo lui ripone le sue scarpe quando torna da scuola, ecc. 

 

FINALITA'

Una camera dove sono conservati i propri vestiti e i propri giocattoli aiuta il bambino a capire che ogni ambiente ha delle finalità e delle azioni specifiche: in bagno ci si lava e non si gioca; in salotto si guarda la tv e non si mangia sul divano; ecc. Fin da subito aiutate il vostro bambino a definire le funzioni delle stanze quindi riportate insieme a lui i giocattoli in camera e i vestiti nell’armadio (o nel cesto della biancheria)

 

AUTONOMIA 

Quando arredate la cameretta partite dall’essenziale: il letto, un angolo dei vestiti, un’area per i giochi, una libreria. All'inizio non serve altro. Cercate di sistemare gli oggetti e i vestiti del bambino alla sua portata per spingerlo gradualmente all’autonomia: quando è molto piccolo prendete e riponete i vestiti insieme a lui/lei, in modo che possa vedere bene ogni operazione che fate; quando sarà più grande sistemate voi i vestiti della stagione in corso, ma lasciate che il bambino prenda da solo la maglietta blu piuttosto che la rossa, e la riponga. Mettete anche uno specchio a figura intera perché possa guardarsi e una seggiolina perché possa appoggiarsi per vestirsi.

Per far si che sappia dove sono riposte le sue cose, collaborate insieme anche nell’identificazione di cassetti, ante, e contenitori: per i più piccini basterà una etichetta con il disegno di una maglietta per identificare a colpo d’occhio il posto giusto.

 

 

PERSONALITA'

Tenete conto della crescita di vostro figlio. Il mio consiglio è di non caratterizzare troppo le pareti e i mobili con motivi infantili che in breve tempo non saranno più graditi al bambino: meglio una camera semplice, sobria e di colore neutro che possa essere adatta per molti anni. Risparmierete sicuramente molti soldi! Potrete caratterizzarla con piccoli oggetti e dettagli facilmente sostituibili. (come soprammobili, quadretti, disegni...) 

Mano a mano che il vostro bimbo cresce spingetelo a essere lui stesso a caratterizzare la camera come preferisce: chiedetegli esplicitamente “cosa ti piace?” oppure “cosa vorresti fare da grande?” e assecondatelo. Non importa acquistare tutto in una volta, sarà vostro figlio stesso che pian piano vi chiederà un modellino di aereo che appenderete al soffitto o un cavalletto per dipingere a seconda delle sue inclinazioni. 

 

PRIVACY

Non sottovalutate la creazione di un angolo in cui il vostro bambino possa isolarsi in cerca di privacy: una piccola tenda, o una poltrona, o con un po’ di creatività un lenzuolo tra due mobili. Sarà un luogo magico, in cui il bambino potrà rifugiarsi per coltivare liberamente i suoi pensieri, la sua creatività, leggere, fantasticare… Isolarsi non è negativo anzi! Daltronde non lo facciamo spesso anche noi adulti quando abbiamo voglia di staccare un po’ dal mondo?

 

CATEGORIE

Iniziate fin da subito a riporre i suoi giocattoli in contenitori (magari trasparenti, così il contenuto sarà facilmente individuabile): all'inizio ci saranno poche cose e saranno sufficienti delle macro categorie: macchinine, mattoncini, colori. Mano a mano che la mole di oggetti aumenterà (e il bambino crescerà) le categorie si assottiglieranno: il contenitore dei colori si suddividerà in matite, pennarelli, acquarelli, ecc

 

Suddividere in categorie sarà indispensabile in qualsiasi momento: sarà un metodo universale con cui organizzare i vestiti, gli hobbies, ma anche il materiale scolastico.

 

LE ETA' DEL RIORDINO

Ovviamente non possiamo pretendere che il bambino da un giorno all'altro badi attivamente ed efficacemente alle sue cose; ne possiamo pretendere che se siamo stati a sua disposizione fino a ieri, da oggi sia completamente autonomo! Il riordino e la collaborazione sono attività che si imparano un po' per volta, ogni giorno.

L'importante è che il bambino, quando è piccolo, venga sempre fatto partecipe dell'azione di riordino, fino a che non la considererà una azione di routine.


Possiamo prendere a modello questa scaletta di tappe (ovviamente non va seguita pedissequamente, perchè i bambini non sono tutti uguali, quindi dovremo adattarla alle abilità acquisite fino a quel momento)

  • FINO AI 2 ANNI - l'adulto riordina, il bambino guarda. In questa fase il bambino è molto piccolo ma possiamo pian piano farlo interagire coinvolgendolo con piccole storie, per esempio mettendo a nanna le bambole e le macchinine
  • DAI 2 AI 3 ANNI - l'adulto riordina, il bambino aiuta. Possiamo provare a rendere il bambino più attivo per esempio sfidandolo: ho un'amica che la sera sfida il figlio a partitelle di basket chiedendogli di di fare canestro in un cesto con palline e piccoli pupazzetti. Il bambino si diverte riordinando anche se non lo sa!
  • DAI 3 ai 4 ANNI - il bambino riodina, l'adulto aiuta. Finalmente i ruoli si invertono, il bambino diventa la parte attiva. L'adulto collabora al fine di non rendere troppo gravoso e noioso il compito. 
  • DAI 4 ANNI IN SU - il bambino riordina da solo. Il ruolo dell'adulto diventa quello di dettare i tempi "tra poco si mangia, libera il tavolo" oppure "alle 9 si va a dormire, inizia a riporre tutto" e ancora "oggi vengono i nonni quindi meglio non lasciare i giocattoli in salotto"

 

Tutte queste piccole regole, non vogliono essere una limitazione alla libertà e alla creatività del bambino, ma anzi, sono uno strumento per dargli sempre maggiore autonomia e sicurezza soprattutto in se stesso.

Un bambino che sa organizzare i propri giocattoli, sarà un adulto responsabile sia del proprio tempo che dei propri oggetti; saprà gestire se stesso, i compiti scolastici, e il suo lavoro; sarà una persona affidabile su cui amici e compagni potranno contare.

Non è una prospettiva bellissima?